LA VOCE DEL POPOLO
organo di Novara della Democrazia cristiana
Novara
Regione:
Piemonte
Editore:
tipografia San Gaudenzio
1 settembre 1944
Data fine:
20 marzo 1945
Democrazia cristiana
Tipologia:
politica
Appartenenza politica:
democristiana
6
Scheda storica
Nell'agosto del 1944 il Comitato novarese della Democrazia cristiana decide di pubblicare “La Voce del Popolo”, organo provinciale del partito.
Il foglio è diretto da Luigi Borasio, grazie principalmente alla collaborazione di Giuseppe Cautero. Il primo numero, pubblicato il 1 settembre 1944, è composto presso l'abitazione di Cautero, un appartamento in via Antonelli 11, mentre la giovane vicina di casa, Lina Delmastro, funge da dattilografa. Il giovane Valentino Biganzoli si occupa di tirare le copie al ciclostile. Il macchinario, collocato presso al parrocchia di San Marco, è di proprietà del Circolo giovanile cattolico Papini, e viene messo a disposizione dal presidente dello stesso, dott. Sandro Bassano, mentre le matrici e il materiale di redazione e le copie prodotte sono sono custoditi presso la casa dell'infermiere Iolanda Duca,in via San Gaudenzio. La tiratura del primo numero raggiunge poche centinaia di copie, che vengono distribuite grazie alla collaborazione di varie persone, tra le quali si ricordano: il maestro Luigi Cappa, segretario provinciale del partito, il ragionier Edoardo Somaglino, il veterinario Dante Graziosi.
Dal secondo numero la redazione clandestina del giornale viene trasferita presso l'ufficio di Borasio, segretario dell'ufficio provinciale fascista delle famiglie numerose, che si trova in un'ala secondaria del palazzo Natta, sede della Prefettura e della Provincia. Grazie all'interessamento di Borasio e di Graziosi, Alberto Paltrinieri, titolare della tipografia San Gaudenzio, accetta di stampare il giornale nel suo stabilimento, collocato all'interno del palazzo vescovile. La composizione e la stampa del secondo numero, pubblicato il 15 ottobre 1944, è realizzata dal titolare stesso della tipografia, che utilizza per l'operazione vecchi macchinari e caratteri in disuso. Per la stampa dei numeri successivi si avvale di tre dipendenti di assoluta fiducia: Luigi Roggia, linotipista; Renato Quaglia, compositore; Francesco Barbieri, impaginatore. Terminate le operazioni tutti i materiali vengono sotterrati nel giardino della ditta, adiacente a quello del Vescovato.
Pubblicato in sei numeri dal settembre 1944 al marzo 1945, con una tiratura che da alcune centinaia del prima numero passa ad alcune migliaia per gli esemplari a stampa, il foglio è distribuito in città e nella provincia tra i simpatizzanti e le formazioni partigiane cattoliche operanti nel circondario, raccolte nella divisione Rabellotti del Raggruppamento divisioni Di Dio.
Bibliografia:
-Angelo L. Stoppa, La Voce del popolo, giornale clandestino, Edizioni La Voce del popolo, Novara 1978.
Autore della scheda: Andrea Via