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singola testata | Stampa clandestina

L'ITALIANO

organo del Partito d'unione


Luogo:
Roma
Regione:
Lazio
Data inizio:
15 dicembre 1943
Data fine:
15 marzo 1944
Ente produttore:
Partito d'unione
Tipologia:
politica
Appartenenza politica:
monarchica
Numero pezzi:
5
BID:
LO11312294

Scheda storica

Il foglio, organo del filomonarchico Partito d’Unione, apparve per la prima volta il 15 dicembre 1943 e fu diffuso con un migliaio di copie circa a Roma e nell’Italia occupata. Fu stampato con l’intento di far circolare nuove idee su come organizzare la politica nell’Italia del dopo-guerra.
Il gruppo faceva capo all’allora tenente di complemento Rinaldo Taddei che, assieme ad alcuni giovani - Gian Luigi Brignone, Gustavo Carelli, Cesco Colagrosso, Arduino Majuri, Gennaro Patricolo - aveva dato vita al Comitato direttivo provvisorio del partito.
Nel gennaio 1944 si erano uniti a esso, come rappresentanti di un cospicuo gruppo militare subito integrato nel Comitato, il Generale Pietro Dodi e il Maggiore Gastone Pianella. L’organizzazione sentì, a quel punto, la necessità di avere anche uno strumento di propaganda: «l’arma principale della battaglia, tendente da un lato a riunire tutti i giovani ex combattenti per la cacciata dei tedeschi dall’Italia e dall’altro a coalizzare queste forze non estremiste intorno al rispetto dei principi costituzionali e del giuramento fatto alla Bandiera, fu la nascita, appunto, dell’“Italiano”».
Il primo numero del foglio apparve il 15 dicembre 1943. Ne seguirono altri cinque clandestini, a cui si aggiunse, in occasione della chiamata alle armi, un manifestino indicato come supplemento al n.1, stampato con la tiratura di diecimila copie e recante l’invito ai giovani a non rispondere agli appelli dei tedeschi. Ebbe come indicazione del luogo di stampa la dicitura “Italia”, andando a ricordare le pubblicazioni del Risorgimento.
Il gruppo si fonderà, dopo la liberazione di Roma e per effetto del così detto “Patto dell’Epifania” (6 gennaio 1944), con il Centro della Democrazia Italiana, il Partito Sociale Democratico, il Movimento di Rinnovazione Democratica, il Partito Progressista Italiano, raggruppamenti uniti «di fronte all’impossibilità di condividere tutti i punti di vista del Comitato antifascista di liberazione nazionale». Essi daranno vita al Partito Democratico Italiano, gruppo animato dall’idea che ogni questione istituzionale dovesse cedere il passo al più impellente problema della liberazione del territorio nazionale e che la monarchia costituisse, di fronte al generale sfacelo, l’unico elemento di coesione ancora presente.
Dopo il 4 giugno 1944, il periodico, fondandosi sul diritto acquisito durante i nove mesi di lotta clandestina e sulle deliberazioni del Generale Bencivegna, uscì per cinque giorni, finché il Psychological Warfare Branch (Pwb) ritenne, in conseguenza dell’esigua disponibilità di carta, di affidare a Selvaggi, direttore di «Italia nuova», il compito di scegliere quale giornale, tra quelli vicini al Partito Democratico Italiano, sarebbe dovuto uscire, riconoscendo la parità di diritti di ciascuno.

Bibliografia/Sitografia:
D. De Napoli, A Ratti, S. Bolognini, La resistenza monarchica in Italia (1943-1945), Guida Edizioni, Napoli, 1985.

Sottotitoli del periodico: organo del Partito d'unione

Autore della scheda: Eugenia Corbino

Numeri disponibili

1943

15 dicembre . Numero 1, anno 1Leggi il numero -->
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1944

12 febbraio . Numero 1, anno 2Leggi il numero -->
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19 febbraio . Numero 2, anno 2Leggi il numero -->
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26 febbraio . Numero 3, anno 2Leggi il numero -->
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15 marzo . Numero 4, anno 2Leggi il numero -->
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