VERITÀ GARIBALDINA

Scheda storica

La testata nasce come organo della 19ª brigata Garibaldi “Eusebio Giambone”, appartenente alla 2ª divisione Garibaldi “Piemonte” e attiva nell’estate del 1944 in valle di Viù, una delle tre valli di Lanzo, a nord-ovest del capoluogo piemontese. Redatto in forma dattiloscritta, il primo numero è datato 25 luglio 1944. La scelta del titolo è motivata nell’editoriale di apertura “Perché Verità garibaldina?”, in cui si afferma la distanza dalla propaganda intrisa «di stupide menzogne» e si sostiene il ricorso alla verità con l’«aggettivo “garibaldino”», pronunciata «senza l’ipocrita surrogato del megafono e vista senza alcuna lente comunque deformante». Il linguaggio degli articoli, perlopiù a opera del capo redattore “Giorgio”, appare ricercato e non privo di retorica. La presenza di un forte richiamo all’unità nella lotta, resa esplicita nel testo "Fratellanza garibaldina", annovera il periodico tra quelli, d’ispirazione politica, che pongono provvisoriamente in secondo piano gli interessi di partito a fronte dell’«ideale patriottico di liberazione». Il numero si chiude con un lungo articolo sulla costituzione di un distaccamento femminile nella brigata, che anticipa di qualche settimana la comunicazione dell’evento al comando divisionale. Il giornale termina presumibilmente le uscite nel mese di settembre a causa di una grande operazione di rastrellamento che investe le valli in quel periodo.

Bibliografia:
Mario Giovana, Tendenze e aspirazioni sociali nella stampa delle formazioni partigiane, estratto dalla rivista “Il Movimento di Liberazione in Italia”, numero 83, fascicolo II, aprile-giugno 1966, pp. 10-11.

Autore della scheda: Andrea D'Arrigo

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