GIUSTIZIA E LIBERTÀ 

Scheda storica

La testata nasce come organo dei partigiani delle bande GL operanti in Valle Maira nella primavera del 1944. Il primo numero risale alla prima metà del mese di marzo ed è redatto in forma dattiloscritta presso la borgata Assarti (1408 m.s.l.m.).
Curato da Aurelio Verra, responsabile dell’ufficio stampa, è diffuso soltanto all’interno delle bande in un numero di copie compreso tra cinquanta e cento. Il titolo è vergato a mano in stampatello su tutte le copie da due ex prigionieri francesi. I tre numeri successivi, alla cui stesura partecipa Giorgio Bocca, escono a cadenza mensile tra aprile e giugno e sono realizzati in forma ciclostilata prima presso la stessa borgata e poi a Paglieres, frazione di San Damiano Macra, sede della III banda.
Con l’allestimento di una tipografia nella località di Marmora, avvenuto grazie al recupero di una pedalina messa a disposizione dal Cln di fabbrica della cartiera Burgo di Verzuolo, nell’estate del 1944 il giornale incrementa sia la periodicità delle uscite, sia la tiratura. Quest’ultima è frutto dell’impegno del noto tipografo cuneese Gregorio Boldrino e di altri collaboratori addetti al funzionamento della macchina, tra cui Gaetano De Siena ed Ernesto Oderda, entrambi non estranei al mestiere, e gli studenti Luigi Colli Vignarelli e Alberto Cipellini.
Nel corso dell’anno vedono complessivamente la luce sedici numeri, gli ultimi dei quali sono dati alle stampe presso la località di Campomolino di Castelmagno (Valle Grana), sede dell’ufficio stampa della 2ª divisione GL. Le uscite successive, quattro in tutto prima della liberazione, riportano nel sottotitolo il riferimento esplicito alla formazione partigiana che, all’inizio dell’inverno, aveva trasferito l’ufficio nelle Langhe.
I primi due numeri del 1945, costituiti da quattro pagine, sono stampati nel mese di gennaio presso la tipografia Casarico di Dogliani. Il giornale si avvale altresì del contributo di Leo Scamuzzi, commissario divisionale fino al marzo 1945, ed è pervaso da un forte e costante richiamo agli ideali mazziniani, sostenuto da reiterate citazioni. Portavoce di una battaglia contro i presupposti economici e sociali del regime fascista, condotta spesso ricorrendo a un linguaggio pieno di eccessi retorici, accosta gli ideali della lotta resistenziale a quelli di riscatto popolare e critica l’atteggiamento di indifferenza nei confronti del destino della nazione. L’ultimo numero esce nell’aprile 1945.

Bibliografia:
Emilio Castellani, Stampa partigiana delle “G.L.” piemontesi, in “Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà”, anno I, numero 5-6 (gennaio/agosto 1945), pp. 193-198.
Mario Giovana, Storia di una formazione partigiana. Resistenza nel Cuneese, Einaudi, Torino 1964, pp. 99-108.
Aurelio Verra, Contributo alla storia della stampa resistenziale nel Cuneese, “Notiziario dell’Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia”, giugno 1979, n. 15, pp. 49-50.
Sebastiano Parola, Aurelio Verra (a cura di), Epica minima, edito in proprio, Torino 1987, p. 96.
Dizionario della Resistenza, vol. II, Einaudi, Torino 2001, p. 350.
Tommaso Salzotti, I giornali partigiani, in Michele Calandri e Marco Ruzzi (a cura di), Con la guerra in casa. La provincia di Cuneo nella Resistenza 1943/1945, Primalpe, Cuneo 2016, p. 371 pp. 381-382.

Autore della scheda: Andrea D'Arrigo

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