IL GARIBALDINO
organo della divisione Garibaldi Oltrepò pavese
Bobbio, Varzi
Regione:
Lombardia
12 agosto 1944
Data fine:
12 marzo 1945
3. Divisione Garibaldi Lombardia Aliotta
Tipologia:
militare
Gruppo militare:
Garibaldi
Scheda storica
La testata esce come organo della 3. Divisione Garibaldi “Lombardia”, poi denominata “Aliotta”, una formazione che nasce nell'agosto 1944 e comprende la LI brigata Capettini, la LXXIII (poi LXXXVII) brigata Crespi, la LXXXVIII Casotti, la CXVI brigata Matteotti e la CXVII brigata Cornaggia, sotto il comando di Domenico Mezzadra (Americano) e del commissario politico Carlo Lombardi (Remo). Dopo il rastrellamento invernale si riforma, comprendendo le brigate Capettini, Crespi e Cornaggia-Staffora, sotto la direzione di Mezzadra, con commissario politico Angelo Giannini (Mascheroni), alle dipendenze del Comando Zona dell'Oltrepo pavese.
Alcuni dei distaccamenti della divisione sono i responsabili della liberazione di Varzi (e di 17 piccoli comuni limitrofi), che rimane Zona libera fino alla rioccupazione da parte dei nazifascisti del 27 dicembre 1944. Il 9 aprile del 1945 vengono unificate le formazioni Garibaldi, Giustizia e libertà e Matteotti, in accordo alle disposizioni del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia.
Il periodico viene inizialmente pubblicato in “Zona libera”: i primi 2 numeri vengono stampati a Bobbio, liberata dal 7 luglio 1944, e quelli immediatamente successivi a Varzi, dove viene utilizzata la tipografia del paese, dotata di un solo compositore e di pochissimi caratteri. Qui il periodico viene affisso anche come giornale murale e sono stampati il terzo, quarto e quinto numero (nel periodo ottobre-novembre 1944), per una tiratura che arriva a 4000 copie e viene impaginato il sesto (20 novembre 1944), di 4 pagine. A causa del duro rastrellamento dell'inverno 1944/1945, il periodico subisce una pausa forzata fino alla primavera.
Il luogo di edizione cambia ripetutamente e il foglio esce a periodicità incerta, nonostante si auspichi una periodicità settimanale e l'invio di articoli da parte di ogni membro della divisione.
Il periodico alterna toni patriottici e un'aspra polemica sociale.
Nel primo numero (a. 1, n.1, 12 agosto 1944) viene tracciata una linea di continuità tra le lotte risorgimentali e la Resistenza e viene salutata la sconfitta della linea attendista che avrebbe portato l'Italia a contribuire alla lotta contro il nazi-fascismo. L'auspicio di una lotta unitaria che consenta una soluzione del conflitto in senso democratico coesiste con un forte contenuto politico e un'insistenza sul ruolo centrale dello Stato e sulla collusione tra fascismo e borghesia. Successivamente, la Delegazione lombarda per le brigate Garibaldi (comunista) si rivolge al Comando della Divisione criticando il foglio, arrivato al suo V numero (10 novembre 1944), per il suo orientamento marcatamente di partito (comunista). Infatti questo non sarebbe stato consono all'orientamento unitario del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia e avrebbe portato all'equazione tra garibaldini e comunisti. La Delegazione auspica invece che il foglio parli a tutti i garibaldini e si occupi delle lotte e della vita nelle vallate, esprimendo la politica del CLN.
Il periodico riporta notizie sulle zone libere, Bobbio e Varzi, sulle azioni della lotta di liberazione nella zona e sulla repressione attuata in particolare da parte della Sicherheits Abteilung (un reparto di polizia fascista alle dipendenze del comando tedesco), ma anche informazioni riguardanti lo scenario di guerra europeo e sottolinea i legami con la resistenza francese e jugoslava. Nei primi numeri compaiono editoriali del commissario politico Remo. Inoltre vengono pubblicati resoconti di processi, comunicati della 3. divisione Garibaldi e del CLN, poesie, canti partigiani e della tradizione operaia.
Il giornale si impone come strumento di orientamento politico dei partigiani, che richiama in alcuni casi a una ferrea disciplina anche attraverso la denuncia di episodi incresciosi e delle relative condanne.
Con l'unificazione di tutte le formazioni dell'aprile 1945 cadono i simboli partitici, i nomi politici vengono sostituiti con nomi di caduti e avviene un rimescolamento dei componenti. In quell'occasione il periodico cambia il suo nome in “Il Tricolore” e diventa organo di tutte le formazioni dell'Oltrepò pavese, ispirandosi a temi patriottici.
Bibliografia:
A. Barioli, A. Casati, M. Cassinelli, Storia della Resistenza in provincia di Pavia, Pavia: Amministrazione provinciale, 1959.
F. Costa, Un diario partigiano in U. Alfassio Grimaldi, a cura di, Il coraggio del no: figure e fatti della Resistenza nella provincia di Pavia, Pavia: Amministrazione provinciale, 1976.
L. Ceva, Le zone libere di Bobbio e Varzi, in P. Profumo, Un posto di blocco: i racconti della Staffora, Roma: Elengraf, 1978.
G. Guderzo, L'altra guerra: neofascisti, tedeschi, partigiani, popolo in una provincia padana: Pavia 1943-1945, Bologna: Il Mulino, 2002.
Istituto lombardo per la storia del movimento di liberazione in Italia, a cura di, Bibliografia dei giornali lombardi della Resistenza. 25 luglio 1943 - 25 aprile 1945, Milano: Editrice Bibliografica, 1989.
Autore della scheda: Francesca Rolandi
Numeri disponibili
1944 | 12 agosto . Numero 1, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |
19 agosto . Numero 2, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
20 ottobre . Numero 4, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
27 ottobre . Numero 5, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
10 novembre . Numero 6, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
1945 | 12 marzo . Numero 14, anno 2 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |
29 marzo . Numero 13, anno 2 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |