LA VOCE DEL POPOLO

Scheda storica

Nasce nell’autunno 1944 e pur tra molte difficoltà la pubblicazione della testata prosegue sino alla liberazione e la tiratura arriva a raggiungere le 2500 copie, diffuse a Genova e nella sua provincia.
Il giornale riporta in primis episodi e cronache della guerra in corso, traendo da essi spunto per digressioni di natura politica. L’intento è duplice: se da un lato si lavora per cementificare e consolidare la necessità di una lotta unitaria al fascismo, dall’altra si pongono le basi per la formazione di una nuova generazione di militanti di partito in grado di spendersi nell’Italia del dopoguerra e della ricostruzione.
Tra le pagine de “La Voce del Popolo” hanno spazio discorsi e lettere dei maggiori esponenti del Partito Comunista e lo stesso Palmiro Togliatti, “Ercoli”, è tra le firme presenti.
Come per altri periodici e titoli clandestini, il formato e la periodicità risentono del contesto, anche se, nel corso degli ultimi mesi di guerra, il giornale abbandona la veste dimessa del ciclostilato e assume un aspetto più vicino a quello di un quotidiano, tanto nell’impaginazione quanto nella grafica e nella disposizione degli articoli, venendo inoltre distribuito al prezzo di una lira.
Tra le diverse iniziative promosse dalla redazione vi è una sottoscrizione pro “Voce del popolo” che riscuote, tra i lettori e tra i sostenitori un buon successo e che permette al giornale di vivere ed essere diffuso.

Bibliografia:
M. Elisabetta Tonizzi (a cura di), Stampa e giornalisti in Liguria tra l'ultimo fascismo e la Repubblica: 1943-1947, Roma ; Bari : Laterza, 2008.

Autore della scheda: Alessio Parisi

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