RIVOLUZIONE SOCIALISTA
organo della Federazione giovanile del Partito socialista
Roma
Regione:
Lazio
Editore:
Tipografia di Carlo Corvo
1 maggio 1944
Partito socialista italiano di unità proletaria
Tipologia:
giovanile,politica
Appartenenza politica:
socialista
Scheda storica
Tra le diverse edizioni di «Rivoluzione Socialista» la prima ad apparire era stata proprio quella romana, a testimonianza dell’autonomia di iniziativa e di organizzazione già raggiunta dai giovani socialisti.
La ricostruzione ufficiale della Federazione Giovanile Socialista era avvenuta nel periodo della Resistenza, a circa un anno di distanza dalla fondazione dello Psiup. L’iniziativa era maturata per volontà di Eugenio Colorni e di Sandro Pertini, ma anche di uomini dell’ex Movimento di Unità Proletaria (confluito nel 1943 nel Partito Socialista Italiano clandestino) tra cui Mario Zagari, Leo Solari e Matteo Matteotti, quest’ultimo legato ai gruppi giovanili costituitisi in Liguria tra ‘42-‘43. Nel movimento confluirono, inoltre, elementi come Giorgio Lauchard e Girolamo Congedo, già attivi in un raggruppamento studentesco sorto anch’esso nel 1943 presso l’Università di Roma e denominato «Associazione Rivoluzionaria Studenti Italiani».
Ricca fin dall’inizio di fermenti politici, la Federazione non volle rinunciare a vedere espresse in un giornale le funzioni di avanguardia che la stessa era impegnata a portare avanti. Il 1 maggio 1944, veniva così pubblicato il primo numero di «Rivoluzione Socialista», stampato in una tipografia di via Cernaia di proprietà di Carlo Corvo, militante socialista. Proprio quel giorno, i comandi di polizia della capitale, allarmati da voci circa uno sciopero imminente, avevano intensificato in città controlli e pattugliamenti. Ciò non aveva fermato i giovani socialisti, pronti a circolare per Roma con pacchi di copie del primo numero del giornale, affinché in quella particolare ricorrenza non mancasse in nessuna delle zone dell’organizzazione la «voce della Resistenza».
Il foglio venne diretto dal giugno 1944 all’agosto 1945 da Matteo Matteotti, Segretario generale della Federazione Giovanile Socialista e da Leo Solari, che ne era co-direttore responsabile; in seguito e fino a maggio 1946, quando il giornale cessò le pubblicazioni, questi ne divenne Direttore unico.
Obiettivo del periodico non era solo quello di stimolare la lotta contro l’invasore ma, come suggerisce il nome stesso della testata, esso intendeva innanzitutto esprimere la propria fiducia verso il movimento socialista di fronte a una trasformazione sociale della realtà italiana.
In riferimento alla “svolta di Salerno” che, secondo il movimento, aveva eluso il problema dell’accantonamento della monarchia, il giornale criticava l’adesione dei partiti del Cln come una soluzione che tendeva a dissociare il problema politico da quello militare, posponendo il primo al secondo; in un momento in cui intorno alla monarchia ruotavano tutte le forze conservatrici nazionali, le forze democratiche non potevano permettersi alcun cedimento di fronte al problema istituzionale.
Analogamente per altri temi, «Rivoluzione Socialista» esprimeva le proprie posizioni di dissenso rispetto alla politica ufficiale del partito.
Nelle note di politica internazionale, chiara era l’eco delle riflessioni europeiste e federaliste di Eugenio Colorni, caduto negli ultimi giorni dell’occupazione, il 27 maggio 1944. Nei suoi articoli questi sottolineava la centralità politica, non meno che militare della lotta partigiana, affermando come in tutta Europa proprio la resistenza operaia avesse dato alla guerra il carattere di antifascismo e avesse contribuito a far nascere un nuovo internazionalismo proletario, mentre le classi dirigenti erano rimaste nell’inerzia o avevano collaborato apertamente con il nazismo.
L’atteggiamento polemico della Federazione Giovanile non poteva non creare tensioni nei rapporti con la direzione del partito, ma nello stesso tempo ciò contribuì ad esaltare tra i suoi quadri la volontà di dimostrare il massimo impegno nella partecipazione alla Resistenza.
Quando in seguito alla decisione presa da Eugenio Colorni, Mario Zagari, Matteo Matteotti, Leo Solari si addivenne alla costituzione della prima Brigata Matteotti, tutti gli elementi del movimento furono trasferiti in questa nuova formazione. Le forze della Federazione giovanile ebbero un inquadramento militare effettivo, anche se con una dotazione relativamente modesta di armi e munizioni.
Merita di essere precisato come la decisione di costituire tale formazione si ispirò all’idea di reagire alla tendenza dei partigiani socialisti ad orientarsi verso le Brigate Garibaldi, contrapponendo a queste ultime un movimento partigiano socialista.
Quando Roma fu liberata, la lotta della Federazione Giovanile Socialista continuò nei territori ancora occupati dai tedeschi: in varie zone del Nord, infatti, il movimento era risorto per iniziativa di Sandro Pertini e di Piero Boni.
Bibliografia/Sitografia:
G. Giannini, Lotta per la libertà. Resistenza a Roma 1943-1944, Edizioni Associate, Roma, 2000.
E. Piscitelli, Storia della resistenza romana, Laterza, Roma-Bari, 1965.
L Solari, I giovani di "Rivoluzione socialista", Iepi Roma, 1964.
Autore della scheda: Eugenia Corbino
Numeri disponibili
1944 | 25 maggio . Numero 2 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |