L'AZIONE
organo del movimento cristiano sociale
Lazio
20 ottobre 1943
Data fine:
6 giugno 1944
Movimento cristiano sociale
Tipologia:
politica
Appartenenza politica:
cattolica
Scheda storica
Il Movimento Cristiano Sociale, che si definiva «socialista, estremista e radicale», era nato a Roma, nel novembre 1941, con lo scopo di costituire un punto di riferimento e di aggregazione per quei settori del mondo cattolico che sentivano l’esigenza di trasferire in azione civile e politica il disagio morale e il rifiuto della dittatura. Ne fu fondatore Gerardo Bruni, amico e collega di Alcide De Gasperi presso la Biblioteca Vaticana.
Questi aveva riunito attorno a sé alcuni giovani universitari appartenenti alla Fuci o provenienti dalla sinistra del disciolto Ppi e, ispirandosi al pensiero di Maritain e di Mounier, intendeva instaurare nuovi rapporti tra stato e chiesa; era anticoncordatario e propugnava l’applicazione del diritto comune a tutte le confessioni.
L’«Azione», foglio del Movimento, venne stampata tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 1943. Dopo tale data cambiò nome, divenendo per due numeri (25 gennaio e 10 febbraio 1944) «L’Azione dei lavoratori», per poi riprendere la vecchia denominazione dal numero del 15 maggio 1944.
Il primo numero del giornale fu dedicato all’enunciazione del programma politico del Movimento, stabilito nel primo convegno nazionale tenutosi il 27-28 marzo 1944 e delineato nell’articolo dal titolo «Il nostro impegno».
Vi collaborarono Francesco Zappa, Enrico Rosici e la fiorentina Anna Maria Enriques Agnoletti, attiva in una duplice direzione: nell’aiuto ai ricercati (militari, ebrei, stranieri) e nella distribuzione di scritti, manifestini e dell’«Azione» e «Rinascita», quest’ultima diffusa in Toscana. La giovane fu in seguito arrestata, torturata dagli aguzzini della «Banda Carità» a Firenze e fucilata il 12 giugno 1944.
Si trattava, inoltre, di un movimento che pur essendo di matrice cattolica, affermava con grande energia certi principi di socialità e di laicità essenziali per i liberalsocialisti e sembrava poter adombrare quella rinuncia a un partito di ispirazione più strettamente confessionale che la Dc, per sua dipendenza dal vaticano, avrebbe in ogni caso rappresentato.
Assieme al Partito d’Azione, quella dei Cristiano-Sociali fu la sola formazione portatrice di una severa critica alle ideologie e all’azione dei vecchi partiti prefascisti, che non erano riusciti a impedire l’avvento della dittatura di Mussolini ma, anzi, ne erano stati disfatti. Malgrado un anticomunismo radicato, il gruppo rimase comunque favorevole all’unità delle forze antifasciste nella lotta di liberazione.
Dopo la liberazione il partito cristiano-sociale si trovò in crisi a causa dell’isolamento politico a cui era stato sottoposto e del divieto alleato di pubblicare l’«Azione» che poté tornare nelle edicole solo il 15 gennaio 1945.
Bibliografia/Sitografia:
R. Vommaro, La resistenza dei cattolici a Roma (1943-1944), Odradek, Roma, 2009.
A. Parisella, Il Partito cristiano sociale: 1939-1948, Associazione Gerardo Bruni, Roma, 1984.
A. Parisella (a cura di), Gerardo Bruni e i cristiano-sociali, Lavoro, Roma, 1984.
Autore della scheda: Eugenia Corbino
Numeri disponibili
1943 | 20 ottobre . Numero 1, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |
10 novembre . Numero 2, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
1944 | 15 maggio . Numero 2, anno 4 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |