AZIONE
giornale dell'Armata garibaldina
Roma
Regione:
Lazio
18 ottobre 1943
Data fine:
6 dicembre 1943
militare
Appartenenza politica:
altri gruppi di sinistra
Gruppo militare:
altro
Scheda storica
Il primo numero di «Azione. Giornale dell’armata garibaldina», foglio fondato da Vittorio Gorresio, Fidia Mengaroni, Felice Chilanti, reca la data del 18 ottobre 1943. Nell’editoriale di presentazione si affermava come «l’Armata chiamasse nei suoi quadri tutte le forze italiane disposte a battersi contro i tedeschi e a sterminare i fascisti che hanno servito gli oppressori senza alcuna pietà».
Il foglio dimostrava, in modo esplicito, la propria avversione nei confronti della monarchia: «anche nell’eventualità di essere costretti a collaborare con l’esercito del re, data la situazione che è venuta a determinarsi con la dichiarazione di guerra alla Germania e l’atteggiamento delle Nazioni Unite verso il Governo di Badoglio, l’Armata intende garantirsi il massimo possibile di autonomia e proclamerà la sua assoluta indipendenza politica nel momento stesso in cui le forze delle Nazioni Unite si affacceranno alle porte di Roma».
I richiami all’iniziativa popolare e all’opzione rivoluzionaria suonavano, tuttavia, astratti: «Oggi intorno all’idea di rivoluzione italiana si trovano concordi tutte le forze culturali del paese, espresse negli uomini migliori e nella più sperimentata sapienza politica, […] non si tratta di strette minoranze, ma di tutto un popolo che acquista ogni giorno una più chiara coscienza della sua forza. Nell’ Armata vivrà la nuova Italia, dall’Armata partirà con il suo slancio irresistibile la Rivoluzione italiana» («Azione» n°1, 18 ottobre 1943).
Sul foglio aveva scritto Guido Piovene, come segnalato da Gorresio, che indica come suoi gli articoli: «Gli intellettuali sono proletari (sul n°2 del 1° novembre 1943) ed un altro sul quarto e probabilmente ultimo numero di Azione, datato 6 dicembre 1943, in cui lo scrittore sembrava condannare, più del fascismo stesso, quel “mondo liberale” che vent’anni prima si era posto a difesa della capitale per schiacciare le incomode forze vitali del popolo, non peritandosi di togliere al popolo la libertà e di consegnarlo al fascismo».
A proposito della distribuzione del periodico, Gorresio racconta come Piovene fosse attivissimo: «In bicicletta andava diffondendo il nostro foglietto nei pochi cantieri edili rimasti attivi alla periferia di Roma e vi teneva piccoli comizi ai muratori e ai manovali».
Dopo la pubblicazione dell’ultimo numero, alla fine del 1943, il gruppo si sciolse e gli aderenti al gruppo, tra cui Chilanti e lo stesso Piovene aderirono al Movimento Comunista d’Italia, più noto come «Bandiera Rossa».
Bibliografia/Sitografia
M. Chiocchetti, Percorsi paralleli. Moravia e Piovene tra giornali e riviste del dopoguerra, Metauro, Pesaro, 2010.
G. Chilanti, Bandiera rossa e borsa nera: la Resistenza nel diario di un'adolescente, Mursia, Milano, 1998.
V. Gorresio, La vita ingenua, Rizzoli, Milano, 1980.
Autore della scheda: Eugenia Corbino
Numeri disponibili
1943 | 1 novembre . Numero 2, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |
20 novembre . Numero 3, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
6 dicembre . Numero 4, anno 1 | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |