L'ARATRO E IL MARTELLO
organo del Partito comunista del Friuli occidentale
Maniago
Regione:
Friuli-Venezia Giulia
Editore:
Tipografia Mazzoli
15 luglio 1944
Data fine:
25 marzo 1945
Partito comunista italiano
Tipologia:
politica
Appartenenza politica:
comunista
Scheda storica
Il giornale è diretto da Luigi Bortolussi “Marco”, vi collaborano per la stesura dei testi Mario Lizzero “Andrea”, Giannino Bosi “Battisti” e il tipografo Aldo Mazzoli.
Il primo numero viene stampato il 15 luglio 1944 e delinea i principi programmatici della pubblicazione che sono «i bisogni [...] i desideri degli operai e dei contadini, il compito di indirizzare il popolo nella lotta, di preparare gli spiriti, di forgiare la volontà per la lotta senza quartiere, fino alla democrazia progressiva». Il tema dominante è quello della propaganda contro l’attesismo e la spinta all’azione verso l’insurrezione nazionale. Gli articoli trattano le problematiche relative alle zone liberate dai partigiani e, nello specifico, le forme di governo da adottare. Alcuni brani sono ripresi da l'Unità. Tra gli appelli rivolti ai lettori vi sono numerose esortazioni a ribellarsi alle richieste di ammassi da parte dei nazifascisti e l'esortazione a partecipare alla vita politica della Zona liberata attraverso i Comitati che si sono costituiti. L’obiettivo primario rimane la valorizzazione dell’attività partigiana per sollecitare la partecipazione dei civili e superare il «sonnolento torpore».
Luigi Bortolussi legato al Partito comunista, produce stampa di propaganda antifascista dal 1932 con Natalia e Pietro Beltrame. Scoperto dall'Ovra subisce la condanna dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, ed è condannato a sette anni di carcere prima a Regina Coeli poi a Civitavecchia. Viene liberato nel 1937 grazie all’indulto per la nascita di Maria Pia di Savoia. Dopo l’8 settembre organizza i Cln di Maniago e di Spilimbergo dove conosce il tipografo Aldo Mazzoli e, forse in questo frangente, gli propone di produrre materiali di propaganda per le formazioni partigiane garibaldine.
I testi sono forniti sia dalla Federazione provinciale del Partito comunista, sia dalle formazioni garibaldine. Tra Maniago e la Carnia si struttura una rete di collaboratori coordinati dal partigiano “Porthos”, Raffaele Di Bin, per lo scambio di articoli. Dopo la cattura e la deportazione di “Porthos”, il fratello Antonio “Tonio” prosegue il suo lavoro utilizzando lo stesso nome di battaglia per sviare i nazifascisti. Il materiale recuperato da Mario Candotti “Barbatoni”, nascosto in una scatola da scarpe, viene consegnato a Romeo Flamia “Tullio”, partigiano della Brigata Ippolito Nievo e commesso nel negozio di calzature Del Favero di Maniago, o alla Cooperativa di alimentari.
Il giornale viene diffuso sia tra i partigiani del battaglione Mazzini della Divisione Garibaldi Friuli della brigata Carnica, sia tra i civili del Maniaghese e dello Spilimberghese.
Nel 1932 Mazzoli rileva la tipografia "San Rocco" grazie ad un aiuto finanziario del padre. La stamperia è fornita di una macchina Marinoni di grande formato usata per i manifesti e di una Heidelber per i materiali più piccoli. La Federazione del Partito comunista e la Tipografia Tabacco di San Daniele procurano i caratteri tipografici, portati a Maniago dal partigiano “Agro”.
“L’aratro e il martello” è stampato presso la tipografia di Mazzoli, divenuto membro del Cln assieme ad Emilio Scarabello “Carlo”, Domenico Centazzo “Raut”, Guido Venier “Celeste”. Maniago diventa il fulcro della produzione e della distribuzione della stampa clandestina partigiana in Friuli e grazie ad un accordo con le formazioni partigiane si determina che nella zona non si intraprendano azioni di guerriglia e sabotaggi per evitare rappresaglie nazifasciste che possano far scoprire l’attività clandestina. La stessa motivazione porta Mazzoli a lasciare il Cln.
In tipografia lavorano persone fidate e disposte ad aiutare il Movimento di liberazione. Si tratta di Giuseppe “Bepi” Antonini - collaboratore della tipografia dal 1935 e partigiano della Brigata Picelli dal maggio 1944 al giugno 1945 - e di Basilio Siega “Annibale”.
La maggior parte dei giornali clandestini sono prodotti nel periodo della Zona libera della Carnia e dell'Alto Friuli.
Le precauzioni adottate permettono di lavorare con continuità. Le composizioni tipografiche sono elaborate in soffitta a lume di candela o all'esterno, ma sempre in paese. La stampa avviene di giorno, nelle ore dell’intervallo lavorativo fra mezzogiorno e le due. Il materiale viene poi nascosto e riportato successivamente in soffitta per la scomposizione. Il pacco dello stampato viene depositato nel magazzino della carta e trasferito, mimetizzandolo tra la stampa di qualche ditta. La quantità di carta consumata è irrilevante rispetto a quella utilizzata per le aziende, per cui il calo delle giacenze di magazzino non è rimarchevole. Le testimonianze relative alla tiratura variano: Aldo Mazzoli ricorda la stampa di 1.500-2.000 copie per numero, Luigi Bortolussi 1.300, mentre Giuseppe Antonini 500 con possibilità di diminuzione o di aumento a seconda del tempo a disposizione per la riproduzione.
L’organizzazione della tipografia e dello scambio di articoli è messa in crisi dallo stanziamento di reparti della Decima Mas a Maniago.
Secondo Mazzoli gli articoli non vengono stampati solo per la propaganda e la formazione dei partigiani e della popolazione locale, ma anche per informare gli angloamericani sull’attività delle formazioni partigiane italiane.
Bibliografia:
-Emilia Accomando, La stampa clandestina della Resistenza in Friuli, Tesi di Laurea, Relatore: prof. Raffaele Molinelli, Università degli Studi di Urbino – Facoltà di Magistero – Laurea in Materie letterarie, A.A. 1971-1972
-Dino Barattin, La tipografia della libertà. Stampa clandestina a Maniago. Luglio-novembre 1944, Libraria, San Daniele del Friuli (Ud), 2015
-Alberto Buvoli, Il partigiano “Battisti”. Giannino Bosi Medaglia d'Oro della Resistenza friulana, il Poligrafo, Comune di Pordenone, Padova, 1995
-Giovanni Angelo Colonnello, Guerra di Liberazione. Friuli, Venezia Giulia, Zone Jugoslave, Udine, Editrice Friuli, 1965
-Giampaolo Gallo, La Resistenza in Friuli. 1943-1945, Ifsml, Udine, 1988
-Mario Lizzero, Luigi Bortolussi “Marco”. Una vita per la libertà, Ifsml, Udine, 1986
-Manlio Michelutti, La stampa clandestina periodica in Friuli (1943-1945). Rassegna bibliografica, in «Rassegna di storia contemporanea», a. II, 2-3 (1972), pp. 197-214
-«Lotta partigiana», numero unico, Anpi mandamentale di Maniago, Tipografia Mazzoli, Maniago, 1 maggio 1946
-Intervista di Gianni Nazzi ad Aldo Mazzoli (29/04/1968) conservata presso Archivio Osoppo della Resistenza in Friuli, Biblioteca diocesana P. Bertolla di Udine, cartella P2, fasc. 35 (Maniago).
Motti del periodico: Proletari di tutto il mondo unitevi / Non diamo tregua all\'occupante
Autore della scheda: Monica Emmanuelli
Numeri disponibili
1944 | 15 luglio . Numero 1, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |
1 agosto . Numero 2, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
15 agosto . Numero 3, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
31 agosto . Numero 4, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
15 settembre . Numero 5, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
15 ottobre . Numero 6, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
1 novembre . Numero 7, anno [1] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> | |
1945 | 25 marzo . Numero 8, anno [2] | Leggi il numero --> Vai alla scheda --> |